“Tired of London, Tired of Life”, sostengono orgogliosi i londinesi.
Concetto forse un filino presuntuoso, siamo d’accordo. Ma dopo aver trascorso qualche giorno nella capitale della perfida Albione mi tocca ammettere, sottovoce e senza che mi sentano oltremanica, che l’impatto con Londra lascia addosso una sensazione molto simile a quella evocata dal borioso slogan.
Come al solito il mio diario di viaggio vorrebbe evocare atmosfere, sensazioni e profumi legati all’itinerario, con qualche consiglio o indicazione utili; dove vedete le parole in rosso cliccate: c’è un link. Per il resto rimando alle centinaia di guide presenti in rete (eccone alcune: Visitlondon, Quilondra, Londraweb) o in libreria. Chi poi volesse informazioni più dettagliate riguardo al mio tour può contattarmi tramite questo meraviglioso blog.
Londra – Dove alloggiare
Va detto che gli hotel a Londra sono cari come il fuoco e mediamente non valgono i soldi spesi, se valutiamo con i parametri italici. La moquette e la carta da parati regnano sovrani, le stanze sono solitamente piuttosto piccole e il servizio abbastanza approssimativo. Quindi, a meno che non si decida di allocare una cifra importante, è meglio mettersi nell’ordine di idee di spendere senza dare troppo peso al “value for money” ottenuto come corrispettivo.
Unico consiglio: se non conoscete bene Londra e la mappa della metropolitana, è preferibile trovare alloggio in zone centrali, in modo da essere logisticamente in posizione strategica per qualsiasi tipo di visita. Se invece per risparmiare qualcosa decidete di optare per una zona più periferica, è opportuno dare una occhiata alla mappa della metropolitana: con una fermata della mitica “Underground” vicina, meglio se all’incrocio di più linee, non avrete problemi a gironzolare in lungo e in largo fino all’orario di chiusura.
Io ho alloggiato in Sussex Gardens (ci sono molti hotel in zona), a poche centinaia di metri da Hyde Park e a cinque minuti dalla stazione di Paddington, che si trova all’incrocio di 4 linee e trasforma Londra in una metropoli “tascabile”, almeno per quel che riguarda gli spostamenti.
Londra – Cosa visitare
Di sicuro non mancano le opportunità: Londra è l’ombelico culturale ed economico d’Europa, con lo sguardo rivolto verso l’America e verso il futuro, e le mani operosamente affaccendate a produrre ricchezza, musica, teatro, cinema, moda, lifestyle, tendenze e tutto ciò che ne segue o fa da corollario.
Io avevo solo tre giorni a disposizione e ho dovuto pianificare tabelle di marcia piuttosto intense, focalizzandomi sulle mete turistiche che più turistiche non si può; ma nonostante la permanenza breve sono riuscito ad assaporare l’essenza della capitale e fare scorpacciata di luoghi e immagini significative.
Westminster, Big Ben, London Eye, Downing Street, Trafalgar Square, National Gallery, Covent Garden, Piccadilly Circus, museo delle cere di Madame Tussauds, Torre di Londra, British Museum, London Bridge, Buckingham Palace, Oxford Street, Regent Street, Soho, Harrods: me li sono goduti tutti, vanno assolutamente visti, e probabilmente sono solo i primi della lista (avendo qualche giorno in più).
Londra – Cosa mangiare
Basta un dato: a Londra ci sono oltre diciottomila pub e ristoranti. Avete letto bene: 18.000 !!! Di sicuro non si rischia di saltare il pasto… Personalmente mi sono tuffato in deliziose e impegnative full english breakfasts che permettevano di arrivare agevolmente a cena senza soffrire la fame, limitandomi ad uno spuntino al volo per il pranzo. In ogni caso, quali che siano le vostre abitudini, si trova qualsiasi cosa, ovunque: dal classico fish and chips alla carne in tutte le salse, dalla soup declinata in molte versioni all’etnico di ogni latitudine. E senza avventurarsi in ristoranti proibitivi per il portafogli: tra pub e localini “tattici” ho sempre cenato in quartieri pieni di turisti senza mai sentirmi “rapinato”, conciliando la voglia di mangiare decentemente a prezzo accettabile con la voglia di socializzare, chiacchierare, conoscere i londinesi e gli innumerevoli visitatori che si incontrato in ogni dove. Poi, per chi volesse togliersi lo sfizio, tra i 18.000 locali ci sono anche ristoranti stellati e impegnativi per ogni gusto e per ogni tasca: credo che lo chef mediatico Gordon Ramsey abbia aperto una dozzina di ristoranti a Londra, coperto più, coperto meno.
Alcuni flash
National Gallery – Se vi piace il genere suggerisco un percorso attraverso gli esponenti più significativi dell’impressionismo che ho trovato incantevole. Anche gli appassionati di pittori italiani troveranno di che cibare gli occhi: Leonardo, Caravaggio, Paolo Uccello, Botticelli, Michelangelo, giusto per citare qualche nome. Se arrivate in pausa pranzo fate un salto al piano terra: all’ “Espresso bar” potrete degustare dolcetti deliziosi e sedervi ad una postazione informatica interattiva che vi aiuterà a pianificare visite personalizzate tra le varie gallerie, a seconda dei vostri gusti e del tempo a disposizione. Ah, un dettaglio: l’ingresso è gratuito (ma chi non lascia almeno un obolo è un fellone…).
Museo delle Cere – Il tour da Madame Tussauds fa parte del folclore turistico, ma una volta deposto il sussiegoso scetticismo da viaggiatore impegnato e consapevole, mi sono divertito. Per le famiglie: meglio prenotare il biglietto e la visita in anticipo. Andare all’avventura significa mettersi nell’ordine di idee di fare una fila di almeno un paio d’ore. Anche nei giorni feriali.
London Eye – La grande ruota panoramica permette di vedere tutta Londra da sopra il Tamigi, con Westminster e il Big Ben ad un passo, con tanto di strumenti interattivi per decifrare il panorama metropolitano in 3D. Insomma, un giro in giostra assai piacevole.
Oxford Street – Vale la pena avvicinarsi nel tardo pomeriggio, farsi ubriacare dalle luci e dalla folla, magari darsi allo shopping, perlustrare anche Regent Street e poi inoltrarsi nel mitico quartiere di Soho, dove i locali per improvvisare la cena si sprecano e dove si può respirare l’energia della Londra più cool.
Covent Garden – Delizioso quartiere centrale pieno di negozi e di locali, sviluppatosi attorno al celebre mercato coperto, assolutamente da visitare. Ci ho passato un paio d’ore divertenti, tra un thè (sì, erano le 17:00), svariate esibizioni di artisti di strada e piacevoli chiacchierate con una commessa che ha subito sgamato il mio accento e si è svelata essere una simpaticissima italiana trasferitasi a Londra da qualche anno.
Harrods – Non è semplicemente un “centro commerciale”, come quello che avete vicino a casa. Pianificate di rimanerci almeno per qualche ora e cercate di organizzatevi bene, perché rischiate di perdervi: l’ex drogheria aperta quasi per scommessa in un quartiere degradato è ora il tempio dello shopping più sfrenato, del lusso più scintillante, e soprattutto è diventato uno dei simboli di Londra. I suoi motti ( “Dallo spillo all’elefante”, “Everything for everybody everywhere” ) la dicono lunga su ciò che troverete: 300 reparti (tra cui quello natalizio aperto tutto l’anno) disposti su 93mila metri quadri di superficie. Qui fa acquisti tutto il mondo: potete comprare orologi che costano quanto un condominio o souvenir da poche sterline (le famose borse con la griffe Harrods sono ormai un must e occupano un intero reparto…); tra gli alimentari troverete prodotti italiani di altissima qualità (che probabilmente la gastronomia sotto casa, in Italia, nemmeno si sogna), custodie per cellulari da 80.000 euro, scarpe e vestiti dal gotha della moda di tutto il mondo, sculture, arredamento. Qualsiasi reparto farà brillare gli occhi agli appassionati e ai curiosi del settore (segnalo in particolare cancelleria, tecnologia e cosmetici). Insomma, anche se non amate lo shopping e i negozi, questa botteguccia inglese vi stupirà. Garantito. E non potrete più guardare il vostro supermercato all’angolo nello stesso modo…
PS: se dite alle amiche se siete da Harrods lo fate a vostro rischio e pericolo. Io sono stato sommerso da richieste di acquisti vari ed eventuali, fino a che, accidentalmente, prima che si scaricasse la carta di credito, mi si è scaricato lo smartphone…
Mi hai fatto quasi venire voglia di andare a Londra. E’ un peccato non esserci ancora stato…
Provvedi quanto prima: per un cittadino del mondo come te la definirei una tappa obbligata.
E chissà che magari prima o dopo non riusciamo ad andarci insieme…
E dormire a Brixton in un furgone? Dall’alto della mia personalissima esperienza aggiungerei un Hyde Park, magari la domenica mattina recandomi allo Speakers’ Corner, un musical (matinee o sera, prenotandolo dall’Italia) e, cosa che non son riuscito a fare, assistere ad una qualsiasi partita di calcio tra le 77 squadre londinesi che militano nella Premier League.
A
Ottimi suggerimenti, tutti condivisibili!!!
Ma dimmi un po’: come ti è venuta in mente l’idea di dormire in un furgone a Brixton? Giusto un manipolo di baldanzosi ventenni alla scoperta del mondo potrebbe accettare una proposta così bizzarra…
Ma allora, dico per assurdo, si potrebbe anche dormire in stazione ad Edimburgo o passare le notti in treno girovagando per tutta Europa… 😉
Finalmente questa estate ho avuto la possibilità di visitare Londra. Incantevole, vivace, attraente… che dire: la migliore città europea finora visitata (sì, anche più di Roma).
Passeggiare a Londra è come passeggiare in un museo a cielo aperto, Soho ti stupisce in un modo, Oxford Street in un altro.
Ci sono stato una settimana ma non vedo l’ora di ritornarci e di andare a visitare quello che non ho visto in questa volta.