I Maya e la fine del mondo

Immagino sia ben noto a tutti i frequentatori di questo blog che oggi, 21/12/2012, secondo un manipolo di buontemponi dovrebbe finire il mondo.

Sì, d’accordo: era già stato detto in vista dell’anno 1000 e in previsione dell’anno 2000, ma le occasioni per dire stronzate non sono mai abbastanza.

Stavolta oltretutto la solenne minchiata ha avuto risonanza planetaria, forse perché gode di un presunto alone mistico: si tratterebbe infatti di una predizione contenuta nel calendario degli antichi Maya, ed è risaputo che piramidi, maledizioni, leggende metropolitane, pergamene misteriose e altre amenità hanno sempre grande credito tra i telespettatori e tra gli internauti, categorie presso cui i boccaloni risultano essere particolarmente abbondanti.

D’altronde se si considera che i Maya hanno studiato l’astronomia, calcolato le orbite dei pianeti e previsto le eclissi, mentre noi, dopo un paio di millenni, al massimo calcoliamo l’ascendente del segno zodiacale su internet e ogni mattina leggiamo l’oroscopo, non è che ci si possa poi stupire del fatto che le stronzate sulla fine del mondo prendano piede in modo dilagante.

Ma non divaghiamo e torniamo al punto: oggi, in esclusiva su questo blog, verrà svelata al mondo intero la scottante verità sul destino del nostro pianeta e su ciò che accadrà domani al genere umano e alla vita sulla terra.

Proprio la settimana scorsa infatti, durante un viaggio nello Yucatan, sono venuto in possesso di una tavoletta in pietra con delle strane incisioni. Dopo un breve corso per corrispondenza di scrittura glifica, ho scoperto che si tratta di un rarissimo documento dell’epoca dei Maya in cui sono descritti tutti gli sconvolgenti dettagli sul 21/12/2012. Dato che c’è in ballo il futuro del mondo intero, ho deciso di rinunciare ai compensi milionari che mi sono stati offerti da giornali e televisioni per concedere l’esclusiva, e di pubblicare tutto in forma  gratuita sul mio blog.

Veniamo al punto, dunque: ho tradotto le incisioni sulla stele e ho scoperto che si tratta di uno straordinario documento redatto su pietra da un sacerdote dedito al culto di Quetzalcoatl. Ne riporto in calce il contenuto.

“Uno dei problemi atavici della civiltà Maya è sempre stata la noia: dopo cena non sappiamo mai come passare il tempo. Gli aruspici dicono che tra qualche decina di secoli il problema sarà risolto grazie a due divinità chiamate Televisione e Internet, e alle loro affascinanti emanazioni dai nomi un po’ astrusi, come Champions League, Facebook e Youporn. Al momento però ci frantumiamo i coglioni ogni sera, e allora per ammazzare il tempo ci siamo messi ad elaborare un calendario. Le fighe non mancano da queste parti, ma non abbiamo né polaroid, né camionisti né officine, quindi niente calendari con le tette fuori. Solo numeri e date.

Noioso direte voi. Basta contare i giorni…

Eh, grazie al cazzo: intanto noi non abbiamo gli orologi; e poi come la mettiamo con la rotazione della terra, con la regressione dell’equinozio di primavera, con gli anni bisestili e con tutto quello che ci va dietro… Mica pizza e fichi  (deve trattarsi di un refuso, dato che all’epoca i fichi non erano diffusi in America centrale. E nemmeno la pizza, che ci risulti. ndr): calendari non se ne erano mai visti in giro e ci siamo dovuti inventare tutto da zero (compreso lo stesso zero, per contare in modo corretto). E si badi bene: ci siamo riusciti senza utilizzare satelliti, telescopi o computer. Tsè, vorrei proprio vedere uno di voi quaquaraquà del terzo millennio calcolare le orbite dei pianeti a occhio nudo, facendo equazioni sulle pergamene…

Comunque, per farvela breve, una sera dopo l’altra siamo riusciti ad elaborare il calendario dal 3113 a.C. al 2012 d.C., tanto per dirlo alla vostra maniera. Per la precisione siamo arrivati fino al 21/12/2012.

Come dite? Se abbiamo smesso perché dopo quella data ci sarà la fine del mondo?

No, figuriamoci. E’ solo che ad un certo punto ci siamo rotti il cazzo di fare calcoli.

E dato che tra qualche tempo il vostro cervello anchilosato vi spingerà a usare i vostri smartphone da fighetti persino per ricordarvi dei compleanni, chi ce lo faceva fare a impegnarci anche per voi? Oltretutto, rimanga tra noi, quella sera è arrivata una comitiva di straniere qui al villaggio e tutti gli astronomi hanno abbandonato i calcoli per correre a fare i provoloni. E non mi sento affatto di biasimarli. Quindi stop col calendario Maya: per fare il piano ferie dell’anno 2013 dovrete arrangiarvi.

Ah, un’ultima cosa: noi al termine di ogni ciclo di calendario organizziamo sempre un festino con ricchi premi e cottillons, musica a palla, grigliate miste e qualche ballo lento a sorpresa (siamo antichi, mica fessi…). Voi nel 2012 fate un po’ come vi pare, basta che non ci facciate passare per dei portasfiga che predicono sciagure e che la piantate con le stronzate sulla fine del mondo.

In fede, vostro affezionatissimo Tikal.”

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