Meteo, tecnologia e proverbi

Ha piovuto tutto il week end. Mentre consumo una fugace colazione mi sintonizzo sul meteo, tanto per affrontare il lunedì mattina e decidere se muovermi con l’auto o con lo scooter.

Prima sorpresa: scopro che il meteo è offerto dai biscotti che sto intingendo nel caffè. Caspita, che gentili. La notizia però mi mette in imbarazzo: perché me lo dicono? Vogliono che ne mangi di più altrimenti non mi faranno più vedere le previsioni? Mah… Nel dubbio me ne pappo un’altro.

Ecco ecco: inizia!!! Chi è ‘sto giuggiolone sorridente? Un colonnello, pare. Chissà che avrà da sorridere così. Beh in fondo sono affari suoi, si sarà svegliato di buon umore… Ma perché non lo levano di mezzo e proiettano a tutto schermo l’immagine di una cartina con i dettagli? Devo stare lì a vedere da lontano uno che con la bacchetta indica un punto imprecisato in mezzo a cento isobare? E poi questo sorriso fuori contesto me lo ricordo ancora dall’estate scorsa: c’erano 40 gradi ovunque, gente che schiattava dal caldo, emergenza siccità in tutta Italia e lui aveva concluso il meteo annunciando entusiasta e con un sorriso da orecchio ad orecchio che il giorno dopo sarebbe stata una splendida giornata… Meglio cambiare canale.

Su quest’altra rete è il caffè che offre. Ormai il messaggio è chiaro: devo passare ad una colazione formato famiglia, bere una cuccuma intera di caffè e scofanarmi almeno un pacco di biscotti ogni mattina. Altrimenti poi non mi offrono più nulla e mi tocca pagare anche il meteo…

Ecco ecco: inizia!!! No, falso allarme: c’è uno spot anche dopo la sigla. Levo l’audio. Si vede una tizia vestita in modo pacchiano, inseguita da due o tre belve feroci. Ma guarda ‘sta cretina come cammina lentamente: movenze languide e sensuali. Scappa a gambe levate, stordita!!! Leva quel tacco 10 da infarto e comincia a correre a piedi nudi. Pensi di sedurre le pantere? Quelle ti si pappano a quattro palmenti. E non metaforicamente, come farei io: quelle cenerebbero proprio, con le tue cosce tornite. La tragedia è dietro l’angolo, riattivo l’audio. Ops, è la pubblicità di un profumo. Basta ascoltare per pochi secondi la voce dello speaker: quando parlano col tono roco e sussurrato di uno che ha lo scagotto fulminante allora è la pubblicità di un profumo. Ecco, finita.

E ora chi è ‘sto grandissimo pezzo di stragnocca? Ancora pubblicità? No, ci sono le isobare: è proprio il meteo! Ad occhio e croce questa non è un colonnello dell’aeronautica: caviglie sottili, scollatura mozzafiato, stacco di coscia da vertigine… Non sarà graduata ma è bella. Proprio bella. Tette rifatte, d’accordo, ma non è il caso di fare troppo i puristi.

I pensieri lubrichi mi hanno distratto: torniamo al meteo. Oh sarà anche una gran gnoccolona, sarà anche più gradevole del colonnello, ma mica la levano di mezzo. Rimane il problema di fondo: carina quanto vuoi, ma finché inquadrano lei a figura intera e la mappa rimane sullo sfondo, non si riesce a distinguere alcun dettaglio. Nemmeno se lei si impegna ad indicare punti imprecisati col suo ditino bello. Con questo tipo di inquadratura per me potrebbe essere anche la mappa catastale di casa mia, o quella del Risiko. Il caffè mi dà appuntamento a domani. Ancora non so che tempo fa. Attacco con tre armate dalla Kamchakta al Siam e spengo tutto.

Corro su internet e cerco le previsioni relative alla mia zona ma ogni volta che muovo il mouse esce un pop up di dimensioni mostruose che mi informa sull’ultimo film in proiezione al cinema. Clicco sulla X per chiudere la finestra e un nuovo pop up mi avvisa che sono il milionesimo visitatore del sito e ho vinto mirabolanti premi. Sto per spegnere il pc quando un suono garrulo e lieto mi notifica che ho un nuovo messaggio nella posta in arrivo. Che sia una delle mie numerose amanti che propone una serata rovente? No. E’ una mail in cui mi spiegano in inglese come raddoppiare le dimensioni del mio pisello: basta cliccare sul link in calce. Fanculo, chiudo tutto.

Facciamo come ai vecchi tempi: scosto le tende e guardo fuori dalla finestra. Niente sole, tutto grigio, un tappeto di nubi piccole e ricciolute. Cielo a pecorelle pioggia a catinelle, recita il detto. Pioverà tutto il giorno. Tanto ci voleva…

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