Il film è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Mordecai Richler, recensito anch’esso su questo blog in un precedente post rintracciabile alla categoria libri o cliccando QUI. Per i dettagli della trama rimando al post che parla del romanzo: in questa sede mi limiterò ad alcune note.
La prima è il giudizio positivo: se il libro si può amare o odiare, il film è assolutamente da non perdere. Paul Giamatti nel ruolo del protagonista regala una performance gigantesca ed è attorniato da una schiera di coprotagonisti di assoluto livello (tra cui Dustin Hoffman).
Le immagini ripercorrono la vita tumultuosa e movimentata di Barney: gli eccessi giovanili a Roma (Parigi nel libro, ndr), i matrimoni, il rapporto tenero e intenso col padre (Hoffman), le amicizie intermittenti ma interminabili, l’amore esplosivo e devastante con Miriam, fino alla tenera parabola finale verso una vecchiaia tribolata e sofferta. Il tutto reso con eleganza (nelle immagini, nei dialoghi, nella colonna sonora) ma in modo appassionante e coinvolgente. Un consiglio ai romanticoni dal cuore tenero come me: se lo noleggiate acquistate anche una confezione di fazzoletti…
NB: mi guardo bene dal dedicare spazio in questo blog alle ritrite amenità sul libro che è meglio del film o viceversa. Si tratta di espressioni creative completamente diverse che non trovo interessante banalizzare riciclando luoghi comuni. Chi ci si volesse cimentare lo facesse nel suo blog. L’unica nota in proposito è la sensazione che forse, nel caso de “La versione di Barney”, vedendo prima il film risulti poi molto più fruibile il libro. Fate voi.
Citazione dal film (NOVITA’: per vedere lo spezzone citato, clicca QUI)
Barney: guarda che io continuo a parlare perché ho paura che se ora smetto di parlare ci sarà una pausa, un silenzio, e tu dirai “Si è fatto tardi” o “Adesso devo andare” e non sono pronto per quel momento. Non voglio vedere quel momento; mai.
… [silenzio] …
Miriam: c’è appena stata. La pausa.
Barney: …già…
Miriam: sono ancora qui..
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